domenica 21 marzo 2010

Escursione di primavera

Finalmente è arrivata la primavera. Non se ne poteva piu' di pedalare nel fango. Certo, ha il suo fascino, ma questo e' stato un anno molto piovoso e mi sono ritrovato tante volte con le ruote completamente frenate dall'argilla.


Da adesso in poi, niente più fango, e meno idropulitrice. Pero' ci sono altri problemi: gli insetti sono tornati, e si infilano nel colletto della maglia;  e poi, la borraccia si svuota rapidamente.

Chissà, forse tra qualche mese, pedalando sotto il sole, rimpiangerò il periodo invernale... Che ci vuoi fare, sono fatto così...

E' stato un weekend impegnativo per me e Juliette. Ho fatto tanta strada, ma l'evento più importante è stato il raduno.

Oggi si è tenuto il nostro primo esperimento per tentare di coniugare la passione per la mountain bike e le legittime necessità della famiglia. Mi sembra che sia riuscito.

Era già da un pò che ci stavo pensando, l'occasione ci si è presentata con l'arrivo della Primavera, e noi l'abbiamo colta al volo.

Il primo a cui ne ho parlato è stato Nicola, e si è dimostrato subito interessato. Poi, dopo l'annuncio nel forum di Vallelongabike, hanno aderito anche Beppe e Vincenzo. Paolo purtroppo ha dovuto dare forfait per impegni di lavoro. Speravo nella partecipazione di qualcun altro, ma va benissimo cosi'.

L'obiettivo è quello di passare una allegra giornata all'aria aperta, con le rispettive famiglie, accoppiando un giretto in bici ad una scampagnata. Il tempo è davvero bello, meglio di così non si poteva davvero sperare.

Ci raduniamo all'uscita del paese, per andare tutti assieme in un agriturismo. Stamattina abbiamo deciso di fare le cose con calma, senza stress. Beppe e' l'unico che arriva da fuori città, quindi gli lasciamo tutto il tempo che gli occorre. Piu' tardi, ci confiderà che per strada ha toccato i 130 km/h con grande stupore della moglie che evidentemente non lo vede mai pedalare :-)

E mentre imbocchiamo la strada di Santo Stefano... sorpresa! Un gruppo di bikers, attrezzati di tutto punto! Se fossimo al tempo degli antichi Romani, direi che oggi gli aruspici sono favorevoli. Ci incrociamo, e ci studiamo a vicenda: noi stiamo partendo con le bici appese alla macchina mentre loro stanno facendo rientro a Cerignola. Non credo di conoscerli, faccio un cenno di saluto e tiro dritto, avrei quasi voglia di dare una sportellata a qualcuno per fare conoscenza. Comunque l'idea che ci sia qualche altro cerignolano appassionato alla mtb mi sembra una bella notizia.

Arrivati all'agriturismo, liberiamo la prole che inizia a correre a destra e manca, fino a disperdersi. Le signore iniziano a familiarizzare (coalizzarsi?), ci liquidano con un "tornate presto" e se ne vanno per i fatti loro. Noi intanto abbiamo finito di preparare le biciclette. Dopotutto sono anche loro un componente della famiglia (l'amante?) ed adesso è arrivato il loro momento.

Ci lanciamo a capofitto in un giretto attorno all'invaso Capacciotti. E' proprio un giretto: pochi chilometri di asfalto per imboccare lo sterrato, poi si percorre la strada della forestale sulla riva nord.

Mentre si pedala, la discussione spazia in ogni ambito della mtb: componenti, rivenditori, progetti, consigli. Io e Nicola per lo piu' ascoltiamo, al massimo facciamo qualche domanda, perchè Beppe e Vincenzo sono davvero ad un altro livello. In particolare Nicola è interessato ad una nuova compagna di viaggio, e non perde l'occasione per farsi dare qualche suggerimento.

Giunti a Santa Clotilde, decidiamo di fare rientro sullo stesso percorso, perchè il rientro dalla sponda Sud ci porterebbe via almeno un'ora e mezza, e non vogliamo rubare tanto tempo alla famiglia. Intanto Nicola ha forato, qualche minuto per sostituire la camera d'aria e ci rimettiamo in movimento.

Ancora una volta, discussione a raffica. Si passa da un'argomento all'altro con una velocità sorprendente, basta distrarsi un attimo per perdere il filo del discorso, in tal caso basta aspettare un altro attimo perché inizi un discorso nuovo... :-)


Appena arriviamo all'agriturismo, approfittiamo dell'ospitalità del proprietario per darci una rinfrescata in una delle camere della struttura, dove parcheggiamo pure le biciclette. Poi, si va a tavola.

E' una bella tavolata. In effetti Nicola aveva dato un numero indicativo (20-25 persone) e ci hanno preso alla lettera, anzi mi sembra che si siano mantenuti larghi perchè il tavolo ha almeno 30 coperti. Noi siamo "solo" in 16, e quindi il tavolo è immenso per noi. Ci sistemiamo come capita, finisce che formiamo i classici gruppi "femmine" da una parte, "maschi" dall'altra e "figli" in mezzo. Io avrei preferito una cosa più promiscua, perché penso che lo scopo sia non soltanto quello di parlare tra di noi di mtb, ma anche di parlare tutti assieme (anche) di questo sport, sopratutto di quali sacrifici comporta e di come eventualmente si potrebbero ridurre.

Allora ci mettiamo ad un capo del tavolo, noi quattro, e riprendiamo il discorso frenetico di prima. Sembriamo davvero quattro fanatici, ciascuno ha un'esperienza da raccontare e bisogna mettersi in fila prima di poter parlare. Sempre che, nel frattempo, un altro non dica qualcosa di così interessante da farti venire in mente un argomento nuovo che ti fa dimenticare quello che stavi per dire. O forse sarà colpa del vino, non so...


Anche le "femmine" chiacchierano amabilmente, avranno pure loro qualche aneddoto da raccontare, del tipo "... mio marito una volta è tornato con tre ore di ritardo, stavo per chiamare l'ospedale..." oppure "...il mio, invece, metteva le scarpe piene di fango a lavare in lavatrice, mi si è allagata la casa...". Mi sembra che si intendano al volo, anzi si è subito stabilito un legame di solidarietà femminile di avversione contro questi invasati di mariti. Temo che d'ora in poi non mi sarà possibile giustificare i ritardi con scuse assurde del tipo "scusa, ho forato tre volte" perché mi sentirei rispondere "seeh, come no, so che avete latticizzato le gomme". Questo è il potere della comunicazione.

Finalmente, il pranzo giunge al termine. Abbiamo mangiato benino, non e' stato eccezionale, ma non ci siamo fatti mancare niente. Ci accomodiamo all'aria aperta, i bambini ricominciano a correre, stavolta dietro ad un cucciolo di cane. Si continua a discutere, si fa qualche progetto a breve scadenza, poi si azzarda qualche ipotesi per un tour nel periodo estivo. Le signore ci ascoltano dalla panchina accanto, pazientemente, fino a quando imbrunisce e l'aria inizia a pizzicare. E' tempo di tornare a casa.

Qualche minuto per caricare le bici in macchina, poi ci salutiamo ed imbocchiamo verso casa. Mia figlia è dispiaciuta, avrebbe voluto portarsi il cucciolo a casa, ma la mamma è categorica: di bestie in famiglia c'è già il papà,  ed è più che sufficiente...

Spero proprio che questo sia l'inizio di una bella amicizia.

Epilogo
Moglie: Incredibile, dodici biciclette...
Marito: Sì, ma considera che sono tutte il top.
Moglie: Meno male che tu ne hai "solo" due.
Marito: Mah, chissa'... sto pensando di prenderne un'altra...
Moglie: ? ? ? ? ?
Marito: Si, dai.
Moglie: * * * * *
Marito: Guarda che anche Nicola la cambia....
Moglie: ! ! ! ! !
Marito: ... e anche Vincenzo, anche lui la deve cambiare...
Moglie: $ $ $ $ $
Marito: ... tanto chissenefrega, pago a rate...
Moglie: - - - - -
Marito: .. dai, sui 2.000-2.300 euro, faccio un finanziamento di 100 euro al mese....
Moglie: # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # . . . .
Marito: Sì cara, come vuoi tu cara....

:-)

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