Dopo aver rilevato (purtroppo in macchina) il primo tratto, dalla strada per San Giusto fino a Berardinone, oggi ho fatto una ricognizione in mtb verso Motta Montecorvino.
Mi ha accompagnato Paolo, pure lui contagiato da questo lavoro di ricerca.
Il tratturo, sul fondovalle, è diventato un viottolo tra i campi, asfaltato. Il percorso e' stato ben segnalato dalla Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali.
Si pedala piacevolmente, fino sotto al viadotto della SS17, alternando tratti di sterrato veloce ad asfalto, poi la strada diventa definitivamente uno sterrato che inizia a salire verso Motta. Al depuratore di Motta ritroviamo l'asfalto, ma è davvero ripida ed occorre spingere fino alla periferia del paese.
A Motta, oggi, non c'era praticamente nessuno in giro. Cercavamo un tabellone con una mappa, ma no ne abbiamo trovati. Dopo aver chiesto informazioni, abbiamo imboccato uno sterrato subito dopo il paese, che si perdeva tra i campi.
Questa e' la sede storica del Lucera-Castel di Sangro, ormai ridotto a due tracce nel fango.
Non credo che ci sia passato qualcuno, per lo meno di recente. Troviamo pezzi di nastro segnaletico, legato ai rami degli arbusti, che indicano la presenza di una acquedotto interrato, ma dei segnavia della Comunità montana non c'è più traccia. Il GPS ci segnala che siamo sulla strada giusta, cosi' proseguiamo, ostinatamente, in direzione di Volturara Appula.
Io e Paolo percorriamo tutto il tratto tra due boschi di conifere, spingendo in salita, fino a quando il tratturo torna a sovrapporsi ad uno sterrato ben definito. Raggiunta la sorgente Brignano ormai non dovrebbe mancare molto per scollinare, ma decidiamo di rientrare al nostro punto di partenza, il distributore Q8 sotto Motta Montecorvino.
Durante la prossima escursione, cercheremo di proseguire dal bivio di Neviera di Motta verso Volturara, per tracciare un altro pezzo di tratturo.
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